Nei primi mesi del 2019, abbiamo pubblicato “Sharing Science“, un “podcast” sulla comunicazione della scienza (Science Communication) e didattica della scienza (Science Education), con dodici brevi interviste ai ricercatori.
Di seguito troverete alcune considerazioni sulle potenzialità e le criticità dei podcast scientifici.
“Sharing Science” sono una breve serie di podcast prodotti a partire da un’idea maturata nell’ambito del seminario di ricerca internazionale “Public Engagement with Science Online“, o PESO 2017, ideato per promuovere la relazione tra gli studi sulla comunicazione della scienza e quelli sulla didattica della scienza.
Prodotti comunicativi come i podcast possono sfruttare l’intervento di ospiti speciali e possono essere facilmente prodotti da studenti o laureati che non possono impegnarsi in progetti di lungo periodo.
Sharing Science ha discusso di come la scienza viene insegnata, appresa e comunicata pubblicamente. I nostri podcast sono perciò uno dei pochissimi casi di prodotto audio focalizzato su questi temi.
La produzione di Sharing Science ci ha fornito dei vantaggi a noi, ai nostri intervistati e alla comunità accademica. Per prima cosa, ci ha dato la grande opportunità di parlare personalmente con i nostri prestigiosi ospiti e acquisire esperienza nella produzione di podcast. Gli stessi intervistati hanno avuto la possibilità di co-produrre una risorsa che loro stessi (e gli altri) possono utilizzare a scopo didattico. La comunità accademica ha invece guadagnato un metodo innovativo per far dialogare due settori accademici che hanno avuto pochi contatti tra loro fino agli ultimi anni. Questa opportunità, ora, è offerta anche alpubblico.
Durante la nostra esperienza, abbiamo appreso che è necessaria molta preparazione sia per le interviste che per quanto riguarda i contenuti più generali. Abbiamo scritto le domande in anticipo e le abbiamo inviate a ciascuno degli intervistati, adattandole agli argomenti che gli ospiti stavano presentando nel corso del seminario. Quindi, per produrre i contenuti, abbiamo identificato uno o due messaggi rilevanti presenti in ciascuna intervista e li abbiamo ampliati in modo tale da farli diventare i contenuti dei nostri podcast. Questo lavoro richiede un ampio approfondimento del tema trattato.
La maggior parte delle insidie ??ha a che fare con la complessità della produzione di podcast. Il processo di revisione dei singoli podcast – che coinvolgeva alcuni nostri consulenti e l’intervistato – è risultato più difficile rispetto alla tradizionale produzione di testi, come articoli di giornale o post sui blog. La maggior parte dei pacchetti software per lettori multimediali non ha una funzione di “track change”. Inoltre, aggiungere nuove parti all’intervista è stato assai difficile.
Delegare gli aspetti tecnici della registrazione e del montaggio audio a un professionista ci ha fatto risparmiare un sacco di tempo e moltissimi errori. Per chi desiderasse avventurarsi in un progetto simile, consigliamo di valutare questa opzione.
In conclusione, la prossima volta che organizzate una conferenza o un seminario, pensate di produrre un prodotto che il pubblico possa facilmente capire e dal quale possa apprendere, e che i partecipanti possano usare come “biglietto da visita”.
Considerate i podcast come un’opportunità per “praticare ciò che predichi” e affinare le tue abilità come comunicatore scientifico.