Sempre più americani hanno fiducia negli scienziati, ma l’orientamento politico dei cittadini influenza la percezione degli esperti su questioni di rilevanza pubblica
In un’era in cui la scienza e la politica sembrano spesso scontrarsi, la fiducia dei cittadini negli scienziati è in ripresa, e sei americani su dieci affermano che gli scienziati dovrebbero svolgere un ruolo attivo nei dibattiti politici su questioni scientifiche, secondo una recente indagine del Pew Research Center.
La ricerca rileva la fiducia del pubblico in alcune categorie istituzionali come i leader religiosi, i media, i dirigenti d’azienda o i funzionari pubblici. Gli scienziati ottengono una fiducia pari a quella attribuita dai cittadini USA ai militari e supera i livelli di fiducia del pubblico negli altri gruppi e istituzioni.
Allo stesso tempo, gli americani sono divisi in base alla propria appartenenza politica rispetto al valore e l’obiettività degli scienziati e la loro capacità di agire nell’interesse pubblico: sebbene le differenze politiche non si ripercuotano sulle opinioni di tutti gli scienziati e sulle questioni scientifiche, vi sono differenze significative tra democratici e repubblicani quando si tratta di confidare negli scienziati ambientali e nel loro lavoro sull’ambiente.
Il Pew Center ha riscontrato che livelli più elevati di familiarità con il lavoro degli scienziati sono associati a opinioni più positive e più fiduciose nel lavoro di questi ultimi, alla loro competenza, alla loro credibilità e al loro impegno nei confronti del pubblico.
Complessivamente, l’86% degli americani afferma di avere almeno “discreta” fiducia sul fatto che gli scienziati agiscono nell’interesse pubblico. Ciò include il 35% che dichiara “molta fiducia”. La stessa risposta era data dal 21% dei cittadini USA nel 2016.
Rimane però rilevante la differente percezione in base all’appartenenza partitica dei rispondenti: sono maggiormente i democratici (43%) che repubblicani (27%) ad avere “molta fiducia” negli scienziati, con una differenza di 16 punti percentuali. Il divario tra le due parti su questo tema è stato di 11 punti percentuali nel 2016 ed è rimasto tale da allora.
Vi sono anche chiare divisioni sulla base dell’appartenenza politica in marito al ruolo degli esperti scientifici nelle questioni strettamente connesse all’agenda politica, con una tendenza maggiore che segnala i democratici più volenterosi di coinvolgere gli esperti e fidarsi del loro giudizio. La maggior parte dei democratici (73%) ritiene che gli scienziati dovrebbero assumere un ruolo attivo nei dibattiti sulle politiche della scienza. Al contrario, la maggioranza dei repubblicani (56%) afferma che gli scienziati dovrebbero concentrarsi sul determinare fatti scientifici validi e rimanere fuori dai dibattiti politici. Le due aree politiche differiscono anche sul fatto che gli esperti scientifici siano generalmente più bravi nel prendere decisioni su questioni di politica della scienza rispetto ad altre persone: il 54% dei democratici afferma di si, mentre il 66% dei repubblicani pensa che le decisioni degli scienziati non siano diverse o peggiori di altre persone . Infine, democratici e repubblicani hanno diversi gradi di fiducia sull’imparzialità degli scienziati.
Il nuovo sondaggio del Pew ha indagato soprattutto la percezione degli scienziati impegnati nel settore biomedico, dell’alimentazione e dell’ambiente.
La ricerca è stata a condotta a gennaio 2019 su un campione di 4.464 adulti statunitensi. Il campione è rappresentativo della popolazione nazionale USA.
La ricerca ha indagato la fiducia delle persone negli scienziati, insieme a eventuali fonti di sfiducia. L’indagine ha anche chiesto di esprimersi in merito all’integrità della ricerca scientifica, cercando di anche di misurare quanto la cattiva condotta in campo scientifico sia percepita come un problema dai cittadini
In breve, i principali risultati della ricerca possono essere così riassunti:
- Nonostante le opinioni generalmente positive sugli scienziati in generale, la maggior parte degli americani è scettica rispetto all’integrità della ricerca scientifica. Non più di due americani su dieci credono che gli scienziati siano trasparenti sui loro potenziali conflitti di interesse con l’industria. Una minoranza (che va dall’11% al 18% della popolazione) ritiene che gli scienziati ammettono regolarmente i loro errori e si assumano la responsabilità di essi. Circa la metà degli americani considera la cattiva condotta nella scienza un problema “molto grande” o “moderatamente grande” e l’opinione pubblica USA è generalmente scettica sul fatto che coloro che sono coinvolti in casi di frode scientifica incappino in conseguenze gravi.
- Gli americani tendono a fidarsi dei professionisti della scienza, che forniscono direttamente trattamenti e raccomandazioni al pubblico, più dei ricercatori che lavorano nelle stesse aree ma non visibili.
- La fiducia degli americani nelle scoperte scientifiche è maggiore in presenza dall’accesso aperto (open access) ai dati e dalla presenza di revisioni indipendenti.
- La maggioranza degli adulti statunitensi (54%) ritiene che il pubblico dovrebbe svolgere un ruolo importante nel guidare le decisioni politiche su questioni scientifiche; per contro, il 44% si dice contrario perché ritiene che le questioni sono spesso troppo complesse per essere capite dalle persone non esperte.
- La fiducia dei cittadini negli scienziati di area medica è simile a quella degli scienziati nel loro complesso: l’87% riferisce di riporre in loro una grande fiducia.
- Gli americani che possiedono conoscenze scientifiche più elevate hanno una maggiore fiducia rispetto a quelli con hanno meno conoscenze scientifiche.