In Italia, più di otto cittadini su dieci conoscono il prestigioso riconoscimento internazionale. Tuttavia, c’è molta confusione, e poca memoria, attorno ai vincitori italiani.
Il Premio, istituito per volontà dell’imprenditore e inventore Alfred Nobel, non è solo il riconoscimento più prestigioso nel mondo della scienza, ma spesso una delle occasioni principali in cui l’attenzione dei media e del grande pubblico si concentrano sulla scienza e sui suoi protagonisti.
Per comprendere il ruolo pubblico del Premio, l’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società di Observa ha rilevato la percentuale di coloro che sanno che cos’è e riconoscono correttamente gli scienziati italiani che l’hanno ricevuto.
Nel 2016 è l’85% degli italiani a sapere che il Premio Nobel è un importante riconoscimento internazionale assegnato per le scienze, per la letteratura e per la pace; più della metà degli intervistati è in grado di riconoscere correttamente Carlo Rubbia e Guglielmo Marconi come premiati, mentre solo poco più del 20% sa che Giulio Natta è stato insignito del premio.
Rispetto alla precedente rilevazione, è più alta sia la percentuale di chi sa che cos’è il Premio Nobel sia di chi riconosce correttamente Carlo Rubbia e Guglielmo Marconi come premiati, mentre la quota di quanti ricordano il premio assegnato a Giulio Natta è quasi la stessa di quelli che nel 2014 ricordavano il Nobel assegnato a Emilio Segrè.
Significativo il caso di Margherita Hack, a cui i cittadini attribuiscono in modo scorretto il Premio con una percentuale più alta, come negli anni precedenti, rispetto agli scienziati effettivamente premiati – indicativa della notorietà di questa ricercatrice.
All’aumentare del titolo di studio, del livello di alfabetismo e di esposizione alla scienza nei media, cresce la capacità di riconoscere correttamente se gli scienziati indicati hanno ricevuto o meno il premio, tranne nel caso di Margherita Hack: la presenza sui media di questa scienziata ha portato a identificarla come vincitrice del premio soprattutto da coloro che si espongono frequentemente alla scienza nei media.
Interessante è anche notare le differenze per fasce d’età: è tra i giovani, infatti, la percentuale più bassa di chi non sa che Guglielmo Marconi e Carlo Rubbia sono stati insigniti del premio Nobel.
Non solo sport e spettacolo: la cultura della celebrità investe anche la scienza. Tra gli scienziati più “visibili”, Umberto Veronesi e Stephen Hawking
Il caso dei Premi Nobel è emblematico, ma questi – come per Margherita Hack – non sono gli unici scienziati ad essere diventati familiari al grande pubblico nel corso del tempo.
La rilevanza della presenza di tali scienziati pubblici – sia essa nei media, nella politica o negli affari pubblici più in generale – è un altro elemento di interesse per comprendere il ruolo della scienza nella società contemporanea.
Alimentata dallo sviluppo dei mass media, la cultura della celebrità, che è nata attorno allo spettacolo e allo sport, ha influenzato molti altri settori e in molti paesi esistono scienziati–celebrità, così come vi sono celebri autori letterari ed economisti. Le loro opinioni sono richieste su argomenti che vanno oltre le loro aree di competenza e le loro vite private diventano affari pubblici: anche attraverso simili dinamiche passa la crescente intersezione tra scienza e società che caratterizza gli scenari contemporanei.
L’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società ha provato a indagare questa dimensione elencando i nomi di alcuni scienziati e chiedendo non solo chi di loro ha ricevuto il premio Nobel ma anche cercando di capire chi è conosciuto e/o seguito sui media.
In Italia una superstar della scienza come Craig Venter è conosciuta solo da un quarto dei cittadini, ma sanno chi sono Fabiola Gianotti e Steven Hawking più di due intervistati su cinque e soprattutto al 95% è noto Umberto Veronesi. Tra gli italiani che conoscono l’oncologo, ben il 43% ha letto o visto sue interviste e il 28% ha dichiarato di seguire con attenzione le notizie che lo riguardano.
Come la capacità di riconoscere correttamente gli scienziati insigniti del Premio Nobel, anche la conoscenza degli altri scienziati indicati cresce all’aumentare del titolo di studio, del livello di alfabetismo e di esposizione alla scienza nei media.
Tra chi fruisce assiduamente di contenuti scientifico-tecnologici attraverso i media, la conoscenza di Stephen Hawking e Fabiola Gianotti supera il 70% e Craig Venter diventa popolare al 58%.
Se tra i giovani c’è la percentuale più bassa di chi non sa che Guglielmo Marconi e Carlo Rubbia sono stati insigniti del Nobel, c’è però la percentuale più alta di chi conosce Stephen Hawking.
La solitudine del Premio Nobel la sera prima della cerimoniaIl monologo scritto da Massimiano Bucchi e interpretato dall’attrice Laura Curino: