Quali saranno nei prossimi anni le principali minacce alla salute secondo i cittadini italiani? I recenti allarmi legati a virus e pandemie hanno lasciato il segno sull’opinione pubblica?
Secondo i principali dati dell’Osservatorio Scienza e Società, il timore per epidemie causate da nuovi virus resta elevato (il 24,8% degli intervistati li considera la principale minaccia per la propria salute nell’imminente futuro), ma è comunque meno sentito rispetto a rischi di lungo periodo quali l’inquinamento dell’aria nelle città, al primo posto nella graduatoria delle preoccupazioni per più di tre italiani su dieci (35,9%); qualità dell’aria che peraltro da almeno un quinquennio risulta stabilmente ai primi posti nella percezione dei rischi più rilevanti per la salute degli italiani.
Secondo Massimiano Bucchi, professore di Scienza Tecnologia e Società all’Università di Trento e fra i relatori della Sesta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza che si conclude oggi a Venezia, questi dati invitano a ripensare con maggiore realismo il ruolo dell’informazione su questi temi. «A fronte dell’enorme spazio che i media hanno dato a vicende come quella della nuova influenza e a precedenti pandemie, il pubblico sembra continuare a percepire come più concreti rischi latenti e di lungo periodo quali l’inquinamento dell’aria. Questo nonostante rischi ambientali come quello legato alla qualità dell’aria offrano raramente spunti di drammatizzazione (vittime, pazienti) paragonabili ad emergenze legate a virus o epidemie».
Un altro tema saliente nella percezione dei pericoli potenzialmente incombenti sulla nostra salute è quello dei mutamenti del clima, che preoccupano in modo particolare circa un intervistato su quattro (25,5%). Poco più di un italiano su dieci, infine, cita come rischio più rilevante per i prossimi anni la diffusione dei cibi OGM (12,5%).
Sono i laureati a preoccuparsi meno per pandemie e virus. I più istruiti sono infatti più sensibili ai rischi rappresentati dall’inquinamento dell’aria e meno allarmati dalla potenziale diffusione di cibi OGM, che tra di loro preoccupa solo il 4,9%.
I risultati dell’Osservatorio Scienza e Società sono stati presentati a Venezia in occasione della Sixth World Conference on The Future of Science.
L’Osservatorio Scienza e Società è dal 2002 il primo monitoraggio permanente delle tendenze e degli orientamenti dell’opinione pubblica italiana nei confronti di ricerca e innovazione tecnologica. L’Osservatorio è un’iniziativa di Observa Science in Society, con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Rilevazione CATI su un campione di 985 casi, stratificato per genere, età e ripartizione geografica, rappresentativo della popolazione italiana con età uguale o superiore ai 15 anni.
Observa Science in Society è un centro di ricerca indipendente senza fini di lucro legalmente riconosciuto che promuove la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini.