Il Corriere della Sera: E l’uomo comune divenne tecnoscienziato, di Giulio Giorello, 23 maggio 2006.
Il Trentino: Il futuro della scienza? Spetta ai cittadini, di Elisabetta Brunelli, 24 maggio 2006.
Il Giornale di Vicenza: Come si sceglie il mondo che vogliamo, di Gianmaria Pitton, 26 maggio 2006.
Radio Laser: Intervista all’autore, 24 maggio 2006
Radio3 Scienza: Intervista all’autore, 1 giugno 2006.
Quark: recensione, giugno 2006.
ADNKRONOS: Le risposte possibili al dibattito sulle scienze, 10 giugno 2006.
Panorama: Recensione di Chiara Palmerini, 15 giugno 2006.
Il Gazzettino: Scienza e societĂ , tra timori e speranze, di Sergio Frigo, 17 giugno 2006.
La Stampa: La scienza si fa il lifting, di Piero Bianucci, 30 giugno 2006.
Radio24: Intervista all’autore, 1 luglio 2006
D-Repubblica: Recensione di Sylvie Coyaud, giugno 2006.
Boiler: Recensione, luglio 2006.
Il Foglio: Recensione di Anna Milan Gazca, 8 luglio 2006.
Liberazione: Come salvare Gaia dalla catastrofe?, di Roberta Pizzolante, 15 luglio 2006.
Il manifesto: La seduzione dell’inatteso, di Franco Voltaggio, 18 luglio 2006.
Galileo: Recensione di Angela Simone, luglio 2006.
Reset: Recensione di Sara Capogrossi Colognesi, luglio 2006.
Caffè Europa: Recensione di Elisabetta Ambrosi, settembre 2006.
Superquark: Recensione, Raiuno, 3 settembre 2006.
REF Recensioni Filosofiche: Recensione di Vincenzo Pavone, gennaio 2007.
La rivista dei Libri: Scienza, Tecnica e Democrazia, di Michela Nacci, 20 gennaio 2007.
Oxygen: Recensione, settembre 2007 (n. 1).
L’indice, Recensione di Francesco Cassata: ‹‹Con luciditĂ e chiarezza Massimiano Bucchi affronta di petto, in questo suo ultimo libro, il problema dei complessi rapporti fra scienza e societĂ , sostenendo che essi non siano piĂą addomesticabili nĂ© con una risposta “tecnocratica” (la delega agli esperti) nĂ© con una risposta “etica” (il rinvio ai valori morali dell’individuo). Entrambe le soluzioni, infatti, hanno in comune il tentativo di dirottare altrove – rispettivamente nello spazio elitario dell’expertise o in quello interiore della morale – le tensioni emerse dagli sviluppi della scienza post accademica. In realtĂ , scienza e societĂ non possono piĂą essere viste schematicamente come due entitĂ separate e spesso contrapposte: la scienza è ormai dentro la societĂ e la vita quotidiana dei cittadini e, per contro, la societĂ e i cittadini sono sempre piĂą dentro la scienza. Di fronte alla natura ibrida della tecnoscienza contemporanea, è dunque necessario, secondo l’autore, un ritorno alla politica, ovvero l’adozione di forum decisionali anch’essi ibridi, in grado di portare la partecipazione pubblica e l’aperto confronto democratico fra esperti e cittadini sin nelle fasi iniziali dell’agenda della tecnoscienza. Solo innestando la democrazia nel cuore della tecnoscienza – e la tecnoscienza nel cuore della democrazia – saremo obbligati a interrogarci fin dall’inizio su quale visione del mondo possiamo e vogliamo scegliere. ››
Da ibs.it.