Festival, incontri pubblici, utilizzo dei social media e presenza digitale. Sale il numero degli Scienziati Comunicatori, decisi a far conoscere il proprio lavoro al grande pubblico che, per tutta risposta, li elegge a “interlocutori privilegiati” con cui affrontare temi legati allo sviluppo scientifico e tecnologico.
Il crescente interesse per la comunicazione pubblica della scienza è utile per la Ricerca, ma anche per la società
Negli ultimi anni si è verificata una consistente mobilitazione di ricercatori e scienziati nell’ambito della comunicazione pubblica della scienza. Per molti scienziati la volontà di far conoscere il proprio lavoro è associata al bisogno di ottenere finanziamenti per la Ricerca e in generale per far conoscere i benefici e le ricadute positive per la società. Un altro importante fronte comunicativo di impegno è quello di offrire informazioni su fenomeni complessi di grande impatto pubblico.
Parallelamente, si riscontra anche un interesse crescente dei media verso le attività di ricerca, con l’aumento di spazi informativi, e una forte attenzione del pubblico nei confronti dell’attività dei ricercatori, dovuto al livello di credibilità di cui godono.
L’impegno degli scienziati nella comunicazione pubblica si registra in numerose iniziative che sono cresciute negli ultimi anni come i festival, i convegni e gli incontri pubblici dove gli scienziati possono cimentarsi come comunicatori utilizzando i più diversi format: laboratori aperti, caffè scientifici e speaker’s corner.
La presenza dei ricercatori è aumentata anche nel panorama dell’offerta mediale con la conseguente possibilità di incidere a diversi livelli e raggiungere diversi pubblici, come nel caso di Twitter, Facebook, Instagram e molti altri.
Scienziati comunicatori: riconosciuti dal grande pubblico come i testimoni più affidabili, credibili e oggettivi
In questa prospettiva lo scienziato si presenta, ed è riconosciuto dal pubblico, come testimone privilegiato della Ricerca in divenire, un soggetto attivo e credibile dello sviluppo scientifico e tecnologico. La possibilità di disporre di informazioni di prima mano, di vivere a contatto con il campo di ricerca e l’accesso a una vastissima letteratura di settore, permette ai ricercatori di proporre punti di vista molto oggettivi e situati su temi di grande interesse pubblico.
Non si deve dimenticare, però, che gli scienziati sono impegnati anche all’interno delle loro comunità, per comunicare ai loro colleghi il loro lavoro. Per questo motivo, molti di essi non sono attivi in iniziative esterne e preferiscono limitare il loro sforzo nell’ambito di lavoro. Questo livello di specializzazione, e l’appartenenza a comunità scientifiche, rischia spesso di limitare la capacità di comunicare in modo comprensibile al grande pubblico.
Ma in vari casi, tra cui possiamo ricordare uno dei più noti, quello di Brian Cox (foto di apertura), il lavoro di comunicazione è diventato parte integrante della professione, e spesso alimenta anche la stessa attività di ricerca.
È innegabile, dunque, che il pubblico sia sempre più interessato alla viva voce degli scienziati quando si tratta di affrontare questioni che hanno un altro contenuto scientifico e tecnologico. Il trend registrato negli ultimi anni dimostra che essi sono considerati i testimoni più affidabili nel caso di questioni che hanno a che fare con la scienza e la tecnologia.
A proposito di “Scienziati Comunicatori”,
leggi anche: SHARPER 2016, la Notte Europea dei Ricercatori
Articolo a cura di: Giuseppe Pellegrini
Grafici a cura di: Barbara Saracino – @BarbaraSaracino e Andrea Rubin – @AndreaRubin85
Editing a cura di: Veronica Drago @VeronicaBeast