Sul numero 51/2007 di Panorama, un dossier firmato dalla giornalista Gianna Milano rilancia il dibattito sugli organismi geneticamente modificati, riprendendo le riflessioni emerse dal ciclo di indagini su Biotecnologie e opinione pubblica in Italia.
Lo studio di Observa partiva dal presupposto che gli atteggiamenti verso gli organismi geneticamente modificati non potessero essere interpretati a prescindere dal modo in cui i consumatori percepiscono le problematiche alimentari e si confrontano con i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel sistema agroalimentare. L’ipotesi proposta era che i giudizi di rischiosità degli alimenti e quindi anche degli OGM non riguardino solo l’ambito della salute, ma tengano conto anche di fattori correlati alla più generale relazione del singolo con le tematiche della sicurezza alimentare. I dati raccolti lo confermano.
Gli OGM non sono percepiti come più pericolosi rispetto ad altri rischi. (Non a caso nonostante l’Italia registri una netta chiusura sulle applicazioni biotecnologiche agroalimentari, la maggioranza degli Italiani è favorevole alla ricerca in questo settore, nella speranza ad esempio, che essa conduca a risultati e prodotti più convincenti).
Pesticidi, antibiotici, morbo della “mucca pazza” preoccupano al pari se non di più degli organismi geneticamente modificati. Il fatto è che nel loro insieme questi fattori rappresentano i profondi cambiamenti avvenuti nel sistema agroalimentare contemporaneo e appaiono agli occhi dei cittadini espressione di un’eccessiva industrializzazione dell’alimentazione e del tentativo di spogliare l’individuo di un rapporto consolidato con il cibo, il territorio e le sue tradizioni.
Lo scetticismo nei confronti degli OGM poggia, dunque, su motivazioni pragmatiche, legate alla necessità, percepita da numerosi consumatori, di preservare non solo la propria salute, ma anche le funzioni sociali ed identitarie dell’alimentazione.
Un’analisi approfondita del dibattito sulle biotecnologie e dei risultati delle indagini di Observa è contenuta nel volume Cellule e Cittadini. Biotecnologie nello spazio pubblico, a cura di Massimiano Bucchi e Federico Neresini. Il libro, che raccoglie contributi di sociologi, psicologi sociali, biologi e studiosi del diritto, ricostruisce da un lato gli orientamenti dell’opinione pubblica e l’atteggiamento dei media verso il biotech, e ripercorre dall’altro la storia della legislazione e le esperienze di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali, mettendo in discussione stereotipi ancora radicati, gli autori riflettono sulle ragioni del senso comune e sulla sua presunta diffidenza, indicando la partecipazione dei cittadini su questi temi come uno dei principali terreni di sfida per la scienza e la democrazia.
I risultati completi delle indagini su “biotecnologie e opinione pubblica in Italia” sono disponibili sul sito web di Observa, nella sezione Scienza e Cittadini
L’articolo Gli OGM sono tra noi è disponibile sul sito web di Panorama.