Figli in provetta tra conviventi. Un italiano su due è d’accordo
Il Giornale di Vicenza, 18 settembre 2002
Un italiano su due (47%) ritiene che sia giusto permettere l’utilizzo di tecniche di fecondazione assistita anche alle coppie eterosessuali non sposate,purché non ricorrano a donatori esterni, mentre il 34% consentirebbe alle coppie di conviventi anche questo tipo di soluzione.
E’ quanto emerge da un’indagine condotta a livello nazionale da Observa, l’Osservatorio Scienza e Società che ha sede a Vicenza, con la supervisione scientifica di Federico Neresini e Giuseppe Pellegrini, dell’Università di Padova, e Massimiano Bucchi dell’Università di Trento.
Per il 37% degli intervistati è giusto permettere anche alle donne single di avere figli attraverso la tecnologia, e per il 16% persino alle coppie di donne omosessuali. L’aspetto che suscita più diffidenza tra gli intervistati è legato all’età della madre: solo il 14% consentirebbe a donne con più di 50 anni di ricorrere alla fecondazione artificiale per avere figli.
Un italiano su quattro resta contrario alla fecondazione assistita in qualunque caso, anche all’interno di coppie sposate e senza ricorso alla donazione. Nel complesso, i contrari alla donazione (fecondazione assistita eterologa) sono il 45%, i favorevoli il 33%, mentre un italiano su cinque non sa o non vuole esprimersi su questo tema.
La rilevazione è stata condotta nei primi giorni di settembre su un campione di 876 soggetti, rappresentativo della popolazione italiana sopra i 18 anni. Si tratta della prima uscita ufficiale di Observa, il cui obiettivo è diventare un osservatorio permanente dei rapporti tra cittadini, istituzioni e ricerca scientifica.
Tra i temi delle prossime indagini, l’energia nucleare e le politiche della ricerca. Observa è un centro studi indipendente, nato nell’ambito di Poster, che si propone di fare da ponte tra ricerca scientifica, decisori politici e opinione pubblica.